#Brief B Ferpi Federazione Relazioni Pubbliche Italiana

BRIEF B

Proposto da Ferpi - Federazione Relazioni Pubbliche Italiana

Scadenza Mercoledì, 24 Aprile 2024

1) Cliente:  FERPI

Dal 1970 FERPI è l’associazione che rappresenta in Italia i professionisti delle Relazioni Pubbliche e della Comunicazione. I soci e le socie FERPI operano come liberi professionisti, dirigenti, funzionari, dipendenti e collaboratori di aziende, enti pubblici, enti del Terzo Settore, docenti universitari. Partecipano alla vita di FERPI anche studenti e neolaureati.

2) Campagna di sensibilizzazione contro la discriminazione di genere e molestie sul lavoro subite dalle donne

 

PREMESSA: Nasce a Luglio 2023 la COMMISSIONE FERPI “RELAZIONI DI GENERE” per promuovere la cultura del rispetto fra i generi e individuare azioni concrete di contrasto a violenza, molestie e discriminazioni. Più del 50% dei soci FERPI sono donne, tra cui molte già attive in associazioni contro la violenza e le discriminazioni di genere.

 

Finalità della Commissione “Relazioni di genere” > ispirare un nuovo paradigma, finalmente pen-sato da donne e uomini insieme, con l’obiettivo di elaborare un piano per accrescere consapevo-lezza, nell’ambito professionale dei comunicatori e dei relatori pubblici e nel Paese tutto. La consa-pevolezza che è necessario un cambiamento culturale forte e radicato che favorisca la prevenzione e la massima tutela nei casi di abuso. A partire dall’interno di ogni organizzazione.

 

La aree di lavoro della Commissione “Relazioni di genere”:

 

 

Scenario di riferimento

 

Legge 15 gennaio 2021, n.4 CONVENZIONE SULL’ELIMINAZIONE DELLA VIOLENZA E DELLE MOLESTIE NEL MONDO DEL LAVORO (Ratifica ed esecuzione della Convenzione dell'Organizzazione internazionale del lavoro n. 190 sull'eliminazione della violenza e delle molestie sul luogo di lavoro, adottata a Ginevra)

 

L’Articolo 1 della suindicata Legge - pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana - inizia così:

 

1. Ai fini della presente Convenzione:

 

a) l’espressione «violenza e molestie» nel mondo del lavoro indica un insieme di pratiche e di comportamenti inaccettabili, o la minaccia di porli in essere, sia in un’unica occasione, sia ripetutamente, che si prefiggano, causino o possano comportare un danno fisico, psicologico, sessuale o economico, e include la violenza e le molestie di genere;

 

b) l’espressione «violenza e molestie di genere» indica la violenza e le molestie nei confronti di persone in ragione del loro sesso o genere, o che colpiscano in modo sproporzionato persone di un sesso o genere specifico, ivi comprese le molestie sessuali.

 

In Italia, pertanto, esiste una legge che contrasta il fenomeno della violenza e delle molestie sul lavoro, incluse le molestie sessuali, e tuttavia lo stesso non sembra attenuarsi.

 

In particolare, e in riferimento alle molestie di genere:
Sono un milione 404 mila le donne che nel corso della loro vita lavorativa hanno subito molestie fisiche o ricatti sessuali sul posto di lavoro. Rappresentano l'8,9% per cento delle lavoratrici attuali o passate, incluse le donne in cerca di occupazione. Nei tre anni precedenti all'indagine, ovvero fra il 2013 e il 2016, hanno subito questi episodi oltre 425 mila donne (il 2,7%). La percentuale di coloro che hanno subito molestie o ricatti sessuali sul lavoro negli ultimi tre anni è maggiore della media del 2,7% tra le donne da 25 a 34 anni (3,1%) e fra le 35-44enni (3,3%) Fonte ISTAT (2016)

 

 

3) Pubblico obiettivo (TARGET)

 

Due livelli di pubblico:

 

1_ SPECIFICO Tutti coloro che lavorano in agenzia, in azienda o che nel mondo del lavoro assistono o subiscono casi di discriminazione di genere e molestie.

 

2_ALLARGATO Sensibilizzare e raggiungere l’opinione pubblica, tutte le fasce sociali e di età, a partire dai più giovani, affinché si prenda maggiormente coscienza da parte di ognuno che violenza e molestie sul lavoro rappresentano una evidente falla nel sistema relazionale tra persone in Italia.

 

4) Posizione attuale

 

Proprio sul lavoro, e quindi nell’ambito e nei luoghi dove “ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società” (dall’art.4 della nostra Costituzione) tali deprecabili comportamenti avvengono di frequente e molte volte non vengono denunciati da chi li subisce per una serie di motivi, spesso riconducibili all’attività lavorativa stessa. Sono soprattutto le donne ad essere vittime di manifestazioni di violenza e molestie sul lavoro. Dalla battuta allusiva all’apprezzamento non richiesto, fino al ricatto sessuale, oppure alla discriminazione subìta, semmai in favore di un altro collega, uomo; queste sono alcune delle suddette situazioni. Che sia fisica o psicologica, la violenza sulle donne è ricorrente, pura realtà di un Paese che, in alcuni casi, non è facile definire civile. E questa realtà è anche un evidente problema culturale.

 

 

4) Posizione desiderata (OBIETTIVO DELLA CAMPAGNA):

 

Due obiettivi:

 

1_SPECIFICO L’ambito lavorativo deve rappresentare un’opportunità e una crescita professionale per tutti, senza distinzioni; è necessaria equità e perciò rispetto dei diritti delle donne. Violenze e molestie sul lavoro sono gli ostacoli che vanno abbattuti per eliminare la disuguaglianza tra lavoratori e lavoratrici, che esisterà fino a quando mancheranno rispetto, e giusti comportamenti.

 

Questo problema culturale e questo errato “modus operandi” nella quotidianità di tanti vanno affrontati anche con una costante opera di sensibilizzazione e di comunicazione all’opinione pubblica. L’obiettivo della campagna deve essere appunto quello di far emergere nella sua gravità l’attuale situazione di molte donne sul proprio posto di lavoro, perché violenze e molestie possono creare disagio non solo alla singola persona ma avere ripercussioni sulla famiglia e sul contesto sociale.

 

2_COLLATERALE Far conoscere l’esistenza della Commissione “Relazioni di Genere” della FERPI, punto di riferimento per i professionisti del settore

 

 

6) “Tono della comunicazione”

 

Il messaggio deve essere, diretto e coinvolgente. Adatto ad essere declinato sia sui media classici che digitali, visto che i social appartengono sempre più al nostro quotidiano e che vengono sempre più spesso ripresi dai media e dall’informazione tradizionale.

 

E’ richiesto l’uso del marchio FERPI.